Ore 9.04, partiamo dalla stazione di Bologna direzione Pian di Venola. È da questa piccola località nel Comune di Marzabotto che inizia la nostra camminata. Destinazione finale, il Parco Storico di Montesole.
Il Parco che si estende per oltre 6000 ettari toccando i Comuni di Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, è principalmente noto per i tragici fatti compiuti nel 1944 per mano nazifascista. Proprio in quest’area, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, avvenne l’eccidio di Monte Sole che portò alla morte di circa 1800 persone in massima parte donne, bambine e anziani.
Scendiamo dal treno, imbocchiamo Via Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e, superato il Fiume Reno, ci troviamo in Via Sperticano che conduce alla località omonima.
Guardando il paesaggio che fa da contorno al nostro cammino ci rendiamo conto di essere usciti dalla civiltà e ci troviamo immersi nella natura; la vediamo intorno a noi con le ampie distese di terreno, la vediamo davanti a noi con le imponenti colline bolognesi.
Entrando a Sperticano si respira aria di tranquillità, qualche casa, un’osteria, una fontana per dissetarsi; pochi metri ancora ed arriviamo alla Chiesa di San Tommaso Apostolo con a fianco il suo Cimitero.
Da Sperticano imbocchiamo il sentiero 132, più noto come “Sentiero del Postino” in ricordo di Angelo Bertuzzi al pustein che da 1938 percorreva questi sentieri per portare la posta alle varie borgate delle zona ed alla Brigata Stella Rossa. Venne catturato dai fascisti che tentarono di ottenere nomi dei partigiani presenti in zona: non collaborò mai.
Al termine del sentiero 132, ci troviamo al bivio con il sentiero 100 che conduce ai ruderi di Caprara, un antico borgo medievale situato nei pressi di Monte Sole. Ai tempi della seconda guerra mondiale, Caprara era abitata da una dozzina di famiglie contadine ed erano anche presenti un’osteria, una rivendita di sali e tabacchi ed un piccolo spaccio. Ora di tutto questo sono rimasti solo alcuni ruderi che ancora fanno respirare l’aria di quegli anni.
Proseguendo sul sentiero 053 si raggiunge la Chiesa di Santa Maria Assunta di Casaglia; qui il 29 settembre 1944 si radunarono donne e bambini in fuga dagli spari e dagli incendi. Con loro c’è il parroco, Don Ubaldo Marchioni, che verrà ucciso dalle SS sull’altare, prima di incendiare la Chiesa.
Alcune donne e bambini vennero subiti uccisi, mentre altri furono portati nei pressi del Cimitero per lunghe ore. Anche loro, inevitabilmente, subirono la stessa sorte, venendo investiti da raffiche di colpi e bombe a mano.
Tra le pochissime sopravvissute, Elise Ruggeri, Giuseppina Paselli, Livia Pirini e Lucia Sabbioni ci hanno lasciato le loro parole, le loro testimonianze.
Ed infine dal sentiero 054 arriviamo a Cerpiano che venne utilizzato come punto di riferimento per le famiglie di Murazze e Gardelletta.
A Cerpiano troviamo i ruderi di quello che fu l’oratorio con la attigua casa colonica, dove il 29 settembre 1944 vennero rinchiusi 50 persone tra donne e bambini ed uccisi dalle bombe a mano lanciate attraverso le finestre e dalle successive fucilate. Soltanto tre persone, fingendosi morte riusciranno a mettersi in salvo, seppellendo i corpi esanimi in una fossa comune.
L’ultimo tratto ci conduce a Gardelletta ed infine alla Stazione di Monzuno-Vado per il rientro a Bologna.
Fonti:
Storia e memoria di Bologna – www.storiaememoriadibologna.it/
Scuola di Pace Montesole – www.montesole.org