Pietre d’Appennino

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Alessandro Vanoli, Bolognese (la B maiuscola è d’obbligo), laurea in Storia della Filosofia, una specializzazione in Storia del Mediterraneo ed un dottorato in Storia Sociale europea.

È docente, divulgatore, saggista, scrittore con profonde conoscenze sul mondo islamico.

In queste pagine ci conduce attraverso i luoghi dell’Appennino, quei luoghi che ti accolgono in modo familiare, perché è proprio questo il sapore dell’Appennino. Nel peregrinare tra sentieri, borghi e paese, Vanoli viene accompagnato da amici, conoscenti, persone che hanno vissuto quelle realtà, ripercorrendo anche parte della sua gioventù; ogni luogo toccato è raccontato da aneddoti, curiosità, ricordi.

Le Pietre sono il cardine di questo libro. sono le stesse che nei secoli sono state calpestate dagli Etruschi, dai Romani, dai viandanti che percorrevano quelle strade nei tempi che furono e più recentemente dai pellegrini della Via degli Dei e della Via della Lana e della Seta. 

Zaino in spalla e si parte da Bologna, ovviamente. 

Attraversiamo Sasso Marconi, Vergato, Marzabotto per raggiungere Porretta e le sue Terme; da qui proseguiamo per Ponte della Venturina fino ad oltrepassare il ponte che separa l’Emilia dalla Toscana arrivando a Pavana, terra molto cara a Francesco Guccini che ricorderà spesso nelle sue opere,

 “…e Pavana un ricordo lasciato fra i castagni dell’Appennino”

Francesco Guccini

Restando sempre su quell’invisibile filo del confine, il percorso prosegue per la Via dei Laghi costeggiando i bacini di Suviana e del Brasimone, fino ad arrivare a Castiglione dei Pepoli ed al Passo della Futa. Un giro di boa attorno a questo valico a circa 900 m s.l.m. ed è già ora di tornare verso Bologna lungo la Via degli Dei. 

Leggendo queste pagine mi sono immerso lungo i sentieri raccontati da Alessandro Vanoli, sentieri che ben conosco avendoli percorsi più volte, ma dei quali non conoscevo tutte le curiosità raccolte in questo libro. Un lavoro prezioso che ho apprezzato e che sfrutterò durante le prossime camminate. 

“Camminando si riescono ad assaporare appieno la natura e la storia che ci circonda”

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