Erling Kagge, alpinista, esploratore, scrittore norvegese.
Nel 1990 a 27 anni, dopo 2 mesi e 800 km di spedizione, raggiunge il Polo Nord senza utilizzare alcun tipo di supporto. Due anni dopo è la volta del Polo Sud e, nel 1994 conquista la vetta del Monte Everest.
In questo libro, Kagge, descrive il gesto di Camminare come sovversivo ed alla portata di chiunque. Non si tratta però di racconti di viaggio, camminate ed escursioni; è un vero e proprio saggio sul camminare, un atto visto sotto l’aspetto filosofico, sociale e scientifico.
Kagge propone esperienze personali, di poeti e di scienziati che proprio durante le camminate hanno trovato idee, spunti, colpi di genio! Emerge anche la vena paterna descrivendo i primi passi di sua figlia che coincidono con l’inizio dell’infermità della madre.
Spiega che per gustare appieno il mondo che ci circonda è sufficiente mettere da parte le comodità ed utilizzare le gambe per spostarsi evitando mezzi alternativi più veloci, solo così, continua Kagge, riusciamo a vedere meglio.
Camminare parla di evoluzione, del salto di qualità dell’Homo Sapiens che si è saputo adattare a deambulare su due gambe.
Camminare parla di filosofi come Socrate e Platone, voraci camminatori che proprio durante questo gesto, hanno sviluppato le loro importanti teorie.
“Essere in grado di camminare è un’occasione fantastica per vivere una vita più ricca”
Camminare è un libro che sento molto vicino, l’arte e la voglia di camminare, compongono la mia quotidianità; spostarsi a piedi, guardare ciò che ho intorno è una delle caratteristiche delle mie giornate. Camminare, poter assaporare pienamente tutto ciò che ci circonda, la natura, la storia, è uno dei gesti che maggiormente prediligo.
Potermi spostare liberamente, deviare improvvisamente, cambiare direzione, sono gesti che solo chi cammina riesce ad eseguire in maniera libera.
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