Cercare le anomalie. È questa frase che vediamo ripetutamente comparire nel romanzo. Le anomalie per cercare la soluzione, per trovare il punto di uscita, per arrivare a capire perché certe cose accadono.
“Il cacciatore del buio” , secondo romanzo del ciclo di Marcus e Sandra, si apre con il brutale omicidio di una suora all’interno del Vaticano per il quale i due penitenzieri Clemente e Marcus iniziano ad indagare, grazie anche ad una immagine recuperata dalle telecamere di sorveglianza che vedono una persona con il volto parzialmente coperto allontanarsi dal luogo dell’omicidio.
Questo però non è il solo omicidio che incontriamo. Viene infatti assalita una coppia di ragazzi appartata nei pressi di Ostia, il ragazzo muore, la ragazza seppur ferocemente colpita resta in vita e vengono uccisi anche due poliziotti che stavano indagando su questo fatto.
Marcus e Sandra indagano parallelamente scoprendo tracce e segnali con chiari riferimenti ai culti satanici e fa la sua apparizione anche l’enigmatico Battista Erriaga che fornisce informazioni utili alla risoluzione dei casi. Le indagini proseguono e le anomalie continuano a fare la loro comparsa, ed è proprio grazie a queste che Marcus scopre chi è l’assassino; si tratta di Victor Agapov che durante l’infanzia ha subito, a causa del padre, uno sdoppiamento di personalità.
Victor, scoperto, riesce a mettere a segno gli ultimi due colpi, prima uccidendo Max, il nuovo compagno di Sandra (che aveva già perso il suo primo marito David ne “Il tribunale delle ombre” ) e poi Clemente che era accorso per salvare proprio Sandra.
Arriviamo alla fine del romanzo, Marcus si trova nel centro Africa tra Nigeria e Congo. Qui riesce a trovare informazioni utili sull’assassinio della suora. Scopre infatti che chi ha fatto a pezzi il corpo della religiosa in realtà non è mai uscito dal Vaticano. Anzi per quasi diciassette anni è stato rinchiuso proprio all’interno del convento delle sorelle….
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