Viaggiatore seriale, eterno sognatore, provo a fare lo scrittore e mi diverto un sacco a raccontare storie intorno al mondo.
Così si definisce Claudio Pelizzeni. E come dargli torto!
Avevo già raccontato di Claudio parlando del suo libro “Il silenzio dei miei passi”, quando compì il pellegrinaggio fino a Santiago de Compostela interamente in silenzio.
In questa nuova avventura Claudio con uno zaino in spalla ci conduce nelle tappe più significative del suo viaggio. Un viaggio durato tre anni toccando ben 44 paesi tra cui Argentina, Nepal, Cina, Birmania, Laos, Cile, Patagonia, Australia.
Un viaggio costellato di inconvenienti, paure, dubbi, con un compagno di viaggio un po’ turbolento, il diabete di tipo 1.
Un viaggio nato e pensato dopo essersi licenziato dal lavoro da bancario. Una fuga dalla routine, dal viaggio in treno due volte al giorno tra Piacenza e Milano. La necessità di evadere, di partire, di ritrovare la propria essenza.
Un viaggio senza aerei. Passaggi di fortuna, autostop, navi cargo, sono alcuni tra i mezzi di trasporto che Claudio ha utilizzato durante questi anni. Un viaggio lento, senza fretta, senza quella frenesia che lo aveva accompagnato fino a pochi mesi prima.
Un viaggio fatto di incontri, di persone, di realtà che ci vengono mostrate per indurci a riflettere, per toccare con mano culture lontane da noi.
Un viaggio in cui non sono mancate le sofferenze con la perdita del padre pochi mesi dopo la sua partenza “La vità è meravigliosa, papà, anche se ti ha strappato via così presto”
L’orizzonte ogni giorno un po’ più in là, è il libro da consigliare agli amanti del viaggio, dell’avventura, a chi vuole conoscere
“Ho sempre viaggiato per confrontarmi quotidianamente con nuove esperienze, spostando ogni giorno la linea dell’orizzonte un po’ più in là”